FABBRICA SIMBOLICA
Sto cercando di elaborare quello che ho scritto nel post precedente.
Ho come la sensazione che tutto questo abbia a che fare con una rappresentazione del nostro presente in cui si forza una convivenza di opposti, non la vedo come una "ambiguità", come ipotizzato da Hanako. Ambiguità è una specie di indecisione tra due forme.
Mentre in questo caso io ci vedo una ben decisa (benchè forse inconsapevole) scelta di integrare due opposti inconciliabili. Inconciliabili nell’apparenza, nella retorica. nella teoria etica. Proprio questa contraddizione in teoria inconciliabile che però di fatto convive è quello che mi fa vibrare di una emozione profonda e incontrollata.
Si potrebbe cercare un riequilibrio degli opposti in Yin e Yang ma queste due figure (la deportata, la nazista) stanno entrambe dello stesso settore orriorfico e angosciante, non è una dualità vera, è invece una sintesi rivoltante e stupefacente.
E’ una contraddizione che deve dire in qualche modo qualcosa su qesta nostra civilltà di inizio millennnio e probabilmente un’analisi e una spiegazione dovrebbero vivere all’interno della cultura occidentale, che ha generato sia il nazismo che la deportazione (e taccio qui dell’anoressia).
Naturalmente è stata un’emozione della prima sera.
Poi mi è sembrato tutto più umano, le modelle meno spaventose, le scelte meno sorprendenti.
L’assuefazione nella nostra società mediatica è rapida e tendente all’oblio del flash , della visione netta, dell’intuizione fulminante e discutibile, polemica.
Parlare con le persone le rende immediatanmente meno diverse, le allontana dal valore simbolico, che non scompare però.
Scompare solo nella mente di chi a sorpresa trova uno spazio di dialogo assolutamente inimmaginabile.
E aggiungo che non si può avere un’idea ben precisa di come siano veramente quelle donne attraverso una tv ("la tv ingrassa" eccetera).
Questo non toglie che una simbologia sia messa in scena, e dietro alla rappresentazione ci sono delle volontà, delle inconsapevolezze, delle realtà di tipo sociologico e psicologico che forse meriterebbero di essere indagate da qualche studioso serio.
ieri uno scheletro ambulante mi ha detto:_sono felice, non sono mai stata così felice-, nel corpo un pianto che erode, negli occhi una bugia
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davvero sono state indagate?
Partendo proprio da questo punto di vista?
Informazioni!
🙂
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PS: ero io, Will, senza Log In
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Il discorso sarebbe molto interessante da fare…molti spunti.E’pur vero che sempre più ci stiamo assuefacendo a tutto ciò che ci viene proposto, non so,ma ormai anche per scioccare ci vuole forse la normalità
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Ah…grazie per le belle parole.Per fortuna non sono così rincretinita da apprezzare maschi del genere,il rozzone mi crea solo fastidio e credimi, ce ne sono di ragazze che la pensano come me.
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oggi tutti i miei eteronimi dicono che…fa caldoooooooo
😀
baci
marietta
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e comunque, sugli opposti, per respirare occorrono tutte e due le narici. manu, la ragazzetta di fronte a te a campo de’ fiori
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ambiguità (per come la intende l’etimologia) è contenerle e mostrarle, le due (o più) forme, o significati.
non si distacca poi tanto dalla tua visione scespiriana.
ambiguo è un corpo di donna con un sesso maschile o viceversa, per intenderci, o vittima e carnefice come diceva Regina o così come dicevi tu nel post precedente (peraltro bellissimo come sintesi): corpi da deportate e sguardi da naziste. e perdonami l’eccesso di puntualizzazione 😉
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Hanako, perdonata, e poi ti avevo chiamata in causa…
🙂
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e come mi avresti definita? ché, a questo punto, mi interessa… 🙂 [il mio blog lo hai trovato, la mia email è mar976@libero.it] manu
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Ti avrei definita “giovane donna chiacchierina e snella che scrive poesie (e mi sono chiesto delle cose sul tuo libro: devo cercare bene sul tuo blog), molto corteggiata, a volte in modo rozzo come capita a tutte, a quanto capisco da Minerva”.
Che te ne pare?
🙂
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Ah, dimenticavo: “… che ha idee saneesu come confrontarsi con la blogsfera, anche se a volte (come tutti noi) viene sopraffatta”.
🙂
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Will non puoi trattar così il made in Italy, vanto del nostro export e della nostra cultura (???)
;o)
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caro cugino mio, ti capisco, anch’io ultimamente ho ben poco tempo per scrivere e leggere..che ce voi fa’? la vita e gli impegni macinano e tritano il tempo..però un saluto in famiglia non può mancare, di tanto in tanto!
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mi pare che ne sono lusingata 🙂 manu
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Mardin, mi fa piacere. 🙂
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