it was a long way…

22 01 2014

Il blog di William Nessuno, ovvero questo che state leggendo, ha lasciato passare il fatidico decimo anniversario senza minimamente darne conto. Perché nemmeno me ne sono accorto. 2003-2013.
In effetti da tempo ho diminuito radicalmente la mole dei post.

Un fenomeno strano è da riportare, comunque. I post diminuiti sono solo quelli scritti. La quantità di post mentali (pensati anche nella forma) è rimasta la stessa dei vecchi tempi. Ma non riesco a formalizzarli. Causa il tempo, che non basta mai. E Facebook che resta e si afferma sempre di più come uno scarno blogsurrogato: un palliativo, anche se pur sempre meglio di twitter (dove la sola definizione “seguaci” mi fa saltare i nervi quasi come l’orrenda parola “selfie”).
Poi non si può paragonare a oggi il periodo della mia vita nel quale ho iniziato questo blog, quando ero su Splinder.

Mi ero appena separato, avevo appena lasciato i miei luoghi, vivevo solo in una città (anzi in un paesello in provincia di) dove mi ero appena trasferito e praticamente non conoscevo nessuno. Nel tempo fuori dal lavoro non avevo praticamente niente da fare, il blog è stato per me uno strumento di socializzazione a vasto raggio e non vedevo l’ora di tornarci. Amici nuovi, nuovi contatti culturali, i primi contributi a testi teorici sulla blogsfera, i convegni, i blograduni…
Era come una formalizzazione in lingua italiana dei contatti di rete che avevo sviluppato fin dai primi anni novanta, attraverso le “liste di discussione” americane e poi il primissimo web.
Forse è sbagliato mitizzarli ma sono stati tempi straordinari. Axell, Chiarablog, Reginadelsole, Winston, Placidasignora, Suzukimaruti, Sciallieventagli, Madmapelli… E tanti altri.
Adesso la mia vita è radicalmente cambiata ma il merito va sempre al blog. Fu sul blog -ebbene sì- che conobbi Philosofia. Siamo insieme da otto anni ormai. Con lei è arrivata sua figlia che adesso è anche mia figlia. Una delle cose più importanti e belle per me. Evitando la retorica.

La vita cambia per tutti; scrivere di meno sul blog è una conseguenza naturale e anche scontata.
Ci sono anche quelli che si riempiono la bocca (o meglio, riempiono la tastiera) con teorie sulla “morte del blog”, ma io comincio a riflettere sul fatto che è la nostra generazione di blogger ad avere semplicemente una vita diversa, adesso. E non può più essere così assidua nello scrivere.
In tempi successivi, perché aprire un blog quando c’era già Facebook bell’e pronto? O Twitter dove tutti si sentono dei della battuta fulminante meglio di Gino&Michele, o capaci di sentenziare quantomeno come François de La Rochefoucauld ed esonerati quindi dall’articolare i propri pensieri più di tanto?

Quel che mi pemeva dire è che penso molto spesso al blog e a quello che vorrei scriverci, ancora.

Magari prima di addormentarmi, come se fosse una specie di presogno, o un pensiero propiziatorio.


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4 responses

22 01 2014
andreatoso

Che bel post. Quanta nostalgia… 🙂

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22 01 2014
williamnessuno

Grazie Andrea, sono davvero convinto che abbiamo vissuto uno dei momenti più belli della Rete mel nostro paese. Quando in molti avevamo delle cose da dire. 🙂

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22 01 2014
Ironica

Come mi ci riconosco! A parte il fidanzamento (che non ho trovato sul blog) e twitter (che invece mi diverte), per il resto sembro io.
(Beh anche la barba è diversa).

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22 01 2014
Ironica

L’ha ribloggato su Ironicae ha commentato:
Se non si fosse capito, io sono un pochino pigra. E allora quando mi ritrovo la pappa scodellata sono piuttosto contenta.
Come in questo caso. William Nessuno ha scritto questo post in cui mi riconosco per un 70-80%, e quindi lo ripropongo anche da me. Diciamo che nella percentuale che si discosta ci sta il fidanzamento (che non ho trovato col blog) e che mi piace anche twitter.
E poi che non ho la sua barba. (Per ora).

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