Ritorno al futuro

10 01 2010

Nell’articolo che ho scritto per il volume “Facebook come…” puntavo a evidenziare come secondo me il problema maggiore avesse a che fare con “la dissipazione del tempo”.
Scritto dopo pochi mesi dal mio approdo sul social network, al momento, dopo una più profonda e prolungata esperienza, non saprei dire di meglio.
Da allora si sono susseguiti molti articoli di commentatori, sociologi, psicologi sul tema Facebook. Contengono molte critiche interessanti, altre dubbie o discutibili.
Quello invece che a me appare con sempre maggiore evidenza, è che Facebook mi distoglie dall’articolare pensieri più complessi.
E non perché non offra lo strumento per farlo. Ci sono le “Note”, che molti usano in modo estremamente efficace.
Il problema mi pare essere più legato al flusso tumultuoso di aggiornamenti, che travolgono ogni approfondimento con una marea di “nuovi eventi”. Ha a che fare sempre col tempo.
La domanda è: sono ispirato dall’idea di scrivere una “Nota” complessa e approfondita (come questo post, per esempio) su Facebook, di dedicare tempo e riflessione sapendo che galleggerà per alcuni attimi sulla superficie dell’esondante mare magno di piccoli appunti, emozioni, battutine, battutacce, link, videoclip, appelli politici, aforismi, e inutilia varie per affondare in un batter d’occhio? La risposta è: NO.
Facebook di per sè invita a un surfing non necessariamente superficiale (di link in link si può approfondire anche molto) ma compulsivo: il nuovo evento, il nuovo commento allo “status” dell’amico da parte di chissà chi, giungono a suscitare una sensazione (almeno, in me) di urgenza e -talvolta- di inadeguatezza. Non ce la faccio a leggere tutto, a commentare tutto, ad avere un pensiero chiaro o intelligente su tutto ciò che il flusso mi propone.
Mi lascio cullare e intrattenere, assumo ruoli attivi a tratti (ma in alcuni casi ruoli solo apparentemente attivi, perché cliccare per aderire a una petizione per la libertà in Rete probabilmente è un atto simbolico fine a se stesso, valido -se tutto va bene- al fine di una qualche statistica): in questo succedersi frenetico di input fatico a generare degli output significativi.

In questi giorni, esaminando l’archivio del mio precedente “Magnethic Metablog” su Splinder mi sono reso conto di aver scritto, nel corso degli anni, davvero molto: e questo “molto” è concentrato, distillato, archiviato sul mio vecchio blog.
Non è disperso. E’ (abbastanza relativamente, dati i cambiamenti di formule per i tag e le categorizzazioni sulla piattaforma nel corso del tempo) archiviato. E’ ancora visibile.
Vive e ha vissuto di un flusso temporale suo, personale, identificabile al di fuori di identità altre (che non siano quelle dei commentatori).
L’abbandono della forma-blog per me era già in corso da prima di Facebook, i motivi erano diversi e personali, avevano a che fare comunque proprio con la formula “aperta” del blog: sul blog può leggerti chiunque, anche chi non vorresti lo facesse. Facebook è un ambiente maggiormente protetto, nel senso che solo i tuoi “amici” possono leggerti e devi averli prima accettati. Va da sè che questo aspetto può essere letto in modo diverso a seconda di come lo si usa. Molto interessante a questo proposito la metafora del “giardino chiuso” che “rischia di diventare anche una prigione tecnica” del quale parlano Zambardino e Russo nel libro “Eretici Digitali”. Qui il blog del loro progetto.
Voglio fare un tentativo: tenere un nuovo blog (o spostare quello vecchio, a seconda dei punti di vista) su una piattaforma più flessibile e moderna.
Mi occuperò principalmente di nuovi media. In questo periodo buio ci sono molte cose da dire. Finchè si potrà.
Poi magari racconterò delle mie esperienze di lavoro, racconterò piccole storie legate all’attualita o del tutto slegate dal presente, non so.
Vedremo.
Quello che ho imparato dall’esperienza di questi anni è che il counter, in un blog, è l’ultima cosa in ordine di importanza.
Esattamente come il numero di amici su Facebook.


Azioni

Information

17 responses

28 02 2010
Phil

Mi sembra un ottimo inizio, carico di energia: ne vedremo delle belle pure qua? (o meglio: ne leggeremo delle belle pure qua…)

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28 02 2010
williamnessuno

Grazie, speriamo più che altro di avere abbastanza energie…

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1 03 2010
Rosa

Illuminante! Rimbalzo qui da FB! 🙂
In effetti anche io ho cominciato a riprendere il blog, anche se molto lentamente.

FB distrae e allenta la concentrazione, fagocitando energie.
Un bel pezzo!

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1 03 2010
williamnessuno

Grazie Rosa! Ho imparato osservando: molti usano FB SOLO per rilanciare cose che scrivono noi loro Blog.
Non intendo fare così, FB ha una sua specificità e per i penseri-lampo, come Twitter, va benissimo. Quindi userò i diversi mezzi a seconde delle caratteristiche di quel che vogllio dire… 🙂
Qual è il tuo blog?

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1 03 2010
Antonello

Perfetto! Incorpora il sentimento di fuga urgente da fb e il vivo desiderio di un ritorno al blog

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1 03 2010
williamnessuno

Grazie molte Antonello!

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2 03 2010
Rosa

In effetti usare i media con registri diversi è un’ottima idea.

Ma per chi come me non fa un uso professionale di questi mezzi perché non ne ha bisogno, o almeno non ancora, sono una perdita di tempo. Al momento mi limito a tenere FB per rimanere in contatto con gli amici, visto che al momento vivo a Parigi, e per avere notizie sulla mia regione che non si trovano in nessun telegiornale (vale anche per l’Italia!!).
Il blog… ehm, una volta ci giocavo seriamente, poi nel passaggio da splinder al cannocchiale sono un po’ scaduta, forse per stanchezza! Ma comincia a ritornare la voglia di condividere quello che faccio in modo meno “veloce”.
Viva la lentezza!

I miei blog:
artarie.splinder.com
artarie.ilcannocchiale.it

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2 03 2010
williamnessuno

Grazie Rosa, vado a vedere.
La voglia di tornare a bloggare viene all’improvviso. Imprevedibile.
🙂

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5 03 2010
Daniele

Ottimo post.
Porta, in sè, molti spunti di riflessione.

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5 03 2010
williamnessuno

Grazie, è quello che voglio tornare a fare: lanciare spunti di riflessione oltre alle battutine divertenti a caldo sul’attualità. 🙂

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27 03 2010
Come si scrive un blog, ma soprattutto: chi lo scrive? « Magnethic Metablog

[…] Senza generalizzare, è come se i giornalisti utilizzassero il mezzo-blog egregiamente ma senza sentirsi -ed essere, sinceramente- davvero parte della Rete. Senza saper decifrare ancora per bene le specificità delle diverse piattaforme. Il tema, per esempio, Facebook vs Blog è stato approfondito negli ultimi tempi dagli studiosi della Rete, come da Maddalena Mapelli. Questo tra l’altro è stato il tema del primo post su questo nuovo blog. […]

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10 04 2010
tiptop

Ecco, discorso immenso, FB , blog. Non ho mai lasciato interamente il mio blog, che ormai una parte di me, ma ho sempre avuto, ed anche manifestato, un certo disagio in FB, per i tempi – perfetto l’aggettivo compulsivo – e per la presenza sul sito – esisti se ci sei ogni momento. Non ho tempo per starci dietro molto , lavoro (e la pagina in azienda è inibita) e ho responsabilità familiari… in FB per questo mi sento penalizzata.
Eppure FB è stato ottimo veicolo per conoscere persone, uscire, riprendere una vita intellettuale/sociale che per i suddetti impegni era un po’ diradata. Anche col blog, ma con FB è stato un processo molto più veloce.
In ogni caso sto riprendendo a scrivere sul blog, che è il mio format ideale, libero da vincoli. FB in effetti è una vetrina. Come si era detto una volta con un amico… il blog è casa tua, fb è la piazza.
Mi sono stancata di gruppi, fan, applicazioni, e di mille commenti cazzeggio su una foto o una frase neanche propria, usata e non creata. Continuo ad inseguire comunque il contenuto, il valore umano, su FB sui blog, ovunque.
E non credo nel discorso reale/virtuale, per quanto riguarda le persone. Tutte quelle che ho conosciuti prima sul web e poi di persona erano esattamente come apparivano sul web. Il virtuale esiste chessò per un gioco, simuli una battaglia. Per le anime, mica tanto.

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10 04 2010
williamnessuno

Tiptop, la penso esattamente come te, mi piace il modo garbato e pieno di sensibilità con cui ne parli.
E dico sempre che, dal 2003, le persone “di internet” che poi ho conosciuto nel reale non mi hanno MAI deluso.

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11 04 2010
tabatha4ever

più che un ritorno alla lentezza io direi che ad un certo punto torna la voglia di gestire il proprio tempo come si vuole, con i propri ritmi e non con quelli imposti dalla piattaforma.
Con TipTop ne ho parlato parecchie volte, io vedo Fb come il bar all’angolo dove quando ci entri sai che incontrerai sicuramente qualcuno che conosci.
Uno o due caffè al giorno, se no dopo diventa una perdita di tempo.

Io ero positivamente colpita dalla facilità e dalla velocità con cui si creano legami in FB, ma dopo un po’ mi sono sentita soffocata dalla continua richiesta d’attenzione che il meccanismo richiede. Per un po’ gli stai dietro, poi ti rendi conto che le priorità di vita, ma anche di comunicazione, sono altre.

Io non sono mai stata una blogger particolarmente attiva, ma trovo interessante il discorso di usare le due piattaforme in modo distinto, perchè io penso che non siano in alcun modo paragonabili. Viaggiano su due binari paralleli e soddisfano esigenze diverse.

Baci
Donatella

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12 04 2010
williamnessuno

Donatella, anche questa volta siamo assolutamente d’accordo. Quando una nuova piattaforma entra in scena (con l’impatto di Facebook, poi) abbiamo bisogno di qualche tempo per capirne le dinamiche e imparare che reazione provocano nel nostro caso specifico. Nel mio articolo nel libro “Facebook come” (scaricabile nella sezione download) mettevo in evidenza l’effetto-lucina rossa che ci compare con i numerini: quando i nostri contatti fanno qualcosa e appunto richiedono o meglio richiederebbero la nostra attenzione, e rischiano di provocarci ansia da mancata prestazione…
Utilizzare le due piattaforme FB e blog (e non solo quelle, io direi TUTTE le piattaforme, che ormai sono tante) in modo ponderato per “ottimizzarne” la specificità direi anche io sia l’ideale.

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12 04 2010
tiptop

E così sia!

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16 07 2010
ElGiramundoBlog

Facebook è la dispersività totale…
Il blog è centrato, raccolto, direzionato…
Facebook, come tutti gli altri social network, sta doventando una “piazza” asfissiante…
non abbiamo mai censurato un commento, sul vecchio blog e nemmeno ora che, piano piano, con pochi lettori stiamo riprendendo tra mille difficoltà…
l’unico filtro e va in automatico è quello per lo spam…

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